Prima di andare a Dormire

La Principessa Selene e il Coraggio dell’Amore

C’era una volta, in un tempo molto lontano, una principessa di nome Selene. Ella era molto ricca e perciò non poteva mai stare tra la gente “comune”, ma lei lo voleva tanto. “Padre, perché non usciamo qualche volta e non ci facciamo una passeggiata?” chiedeva lei ogni giorno per convincerlo, ma la risposta era sempre un “No”. Un giorno però, egli le disse di sì e Selene ne fu molto contenta.

In città

Selene e suo padre, si muovevano con la carrozza e tutte le guardie attorno per controllare che non accadesse niente di pericoloso. Alla principessa brillavano gli occhi: non aveva mai visto cose così belle! Scese dalla carrozza e subito si diresse verso un negozio di antiquariato. Lì dentro, le saltò subito all’occhio un ragazzo bellissimo con i capelli mori e gli occhi azzurrini. Selene lo fissò per un tempo che le sembrò infinito, ma dopo si decise a parlargli: “Salve! Sono Selene e lei?” prima che il ragazzo le rispondesse, passò del tempo. Era strabiliato dal modo in cui la principessa gli rivolgeva la parola: educata, gentile e rispettosa. Alla fine le disse: “Sono Kevin! Piacere di conoscerla principessa Selene.” Kevin fece un inchino e le baciò la mano. Selene disse: “Puoi anche darmi del tu e chiamarmi Selene, mi farebbe tanto piacere.” “Ok va bene, Selene” rispose lui. Al di fuori dal negozio si sentì la voce del padre richiamare sua figlia: “Selene! Selene!” Lei non capiva mai perché lui faceva così, ma quando la trovò, ordinò alle guardie di prendere Kevin e di metterlo in prigione per aver importunato la principessa. “Padre! Stavamo solo comunicando!” disse Selene. Il padre le rispose: “Non sai se è uno degli aiutanti della strega suprema Mirtilla. Non torneremo mai più qui.”

La strega

Mirtilla, la strega più cattiva del Mondo, vide tutta la scena dalla sua sfera di cristallo. Lei rideva, rideva e rideva. “Caro Sghigno, non sanno che io ho te che mi aiuterai. Sono molto ingenui. Tra tre giorni faremo il nostro attacco a sorpresa al castello.”

Al castello prima dei tre giorni

“Padre, lui è innocente!” continuava a dire Selene. Ella si era imposta di andare ogni sera alle cella per trovare il suo amico. Quella sera, prese le chiavi da un soldato e lo andò a trovare nella sua cella. “Kevin? Ci sei?” chiese lei. “Selene? Sei tu? Sono così contento di vederti!” rispose lui, prendendo le sue mani e baciandole rispettosamente, ma anche affettuosamente. Lei sorrise. “Per caso conosci una strega di nome Mirtilla?” domandò Selene. “Sì, purtroppo ero un suo alleato e so i suoi piani. Lasciami solo spiegare.” rispose nuovamente Kevin alla domanda della principessa. “Sei un suo alleato? Non ci posso credere! Mi fidavo di te!” disse lei iniziando a piangere. “Lasciami spiegare! Lei verrà tra poco! Non andartene!” continuò a dire lui tenendole le mani. Lei si staccò dalla presa e mentre correva fino al piano superiore, gli urlò: “Non ti credo! Non mi parlare mai più!” La principessa arrivò nella sua stanza e scoppiò in un pianto profondo.

L’attacco

Tutto il castello stava pranzando, finché non videro una figura arrivare. Era la strega Mirtilla con il suo alleato fidato Sghigno e tutti i suoi soldati. Era una orda di elfi e mostriciattoli. “Bene! Ho saputo che avete rinchiuso il mio alleato nelle celle, è l’ora di farvela pagare! All’attacco amici!” La schiera della strega iniziò ad attaccare i soldati del palazzo. Il padre di Selene le disse di nascondersi, ma lei arrivò nel posto in cui stava Kevin e lo liberò. “Avevi ragione! Sono arrivati!” disse lei. “Che fai qui? Nasconditi! Verranno anche qui a prenderti” avvertì lui. Non fece in tempo a pronunciare queste parole che la principessa venne portata via da Sghigno. Kevin, appena libero, andò subito all’attacco perché avevano preso Selene. Corsero verso una parte e lui li raggiunse. Di fronte a Kevin c’era Sghigno con una sciabola luccicante e paurosa. Prese una spada e iniziò il combattimento, più volte Kevin sembrava che stesse per capitolare, ma a lui non importava, voleva solo salvare Selene. Alla fine con un colpo ben assestato sul cuore, uccise il farabutto e aiutò Selene. Andarono tutti e due di sotto e lì trovarono tutte le persone a combattere. Kevin si aggiunse alla battaglia e così fece anche Selene. Ella sferrò qualche colpo, ma purtroppo non riuscì a salvare Kevin che prese una pugnalata sulla spalla. Egli cadde a terra, ma aveva distrutto quasi tutti i nemici. Ne mancavano giusto cinque, che morirono poco dopo. “Kevin! Stai tranquillo! Non è successo niente!” continuava a dire Selene. “Ancora tu!? Dovevi stare in cella!” disse il padre. “Papà! Lui ha fatto tutto il lavoro! Lui ci aiutati!” rispose Selene. “Esatto, ed è l’ora di far vedere le mie capacità” disse ridendo Mirtilla spuntando da dietro una colonna. Lanciò un incantesimo che colpì la principessa facendola sparire nel nulla. Kevin, nonostante i dolori, attaccò la strega che si difese. Il ragazzo era stremato, ma colpì il punto debole della strega Mirtilla che conosceva molto bene dopo tutti gli anni passati al suo servizio: un bernoccolo prominente che veniva fuori dalla spalla destra. La strega caddè a terra per poi sparire e, sparendo era svanito anche l’incantesimo. Selene era tornata alla realtà. “Grazie ragazzo!” disse il padre di Selene. “Selene, mi dispiace ancora, ma….” Kevin non riuscì nemmeno a finire la frase che la principessa lo baciò. “Fa niente. Padre, mi sono innamorata di questo ragazzo, può diventare colui con cui starò insieme?” chiese Selene. Inizialmente il padre era titubante, ma alla fine annuì.

La fine

Kevin e Selene dopo il matrimonio ebbero due bambini: Zoe e Carl. Erano una famiglia felice e molto spesso andavano in città a stare con i loro amici. La principessa a volte faceva lezioni di combattimento perché voleva sempre essere pronta in caso di emergenza. Alla fine, un giorno, prima di pranzo, Selene disse a Kevin: “Nonostante i diversi mondi, io ti ho sposato comunque e ti amo comunque. Questo non è perché mi hai salvata, ma perché da quando ti ho visto ho notato che eri una persona buona e giusta. Insegnerò ai nostri bambini quello che ho fatto io: non ho giudicato te solo perché non eri un principe, ma ti ho giudicato in base alle azioni. Sono grata che ti ho incontrato.” Kevin sorrise e si scambiarono un ultimo bacio. Quel baciò significò tutta la loro vita insieme.

FINE

Flavia

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